Sono stato fra i primi fortunati possessori di questi Airpods, i nuovi auricolari stereo senza fili di Apple. Ma quanto sono validi? Le voci relative ai problemi di batteria sono fondate? Vi dico la mia in questa recensione.
Scusate ma prima di partire con questa recensione Apple AirPods, trovo doveroso fare questa piccola introduzione.
Da persona follemente appassionata di tecnologia, seguo sempre con molto interesse gli sviluppi di un big player come Apple.
Con la stessa brama dell’appassionato di calcio, io guardavo una delle mie partite preferite, il Keynote del 7 settembre 2016, un evento nel quale Apple annunciava il nuovo iPhone 7 ed i suoi primi auricolari stereo wireless: gli Apple Airpods.
In quello stesso evento veniva anche dato un annuncio nefasto, che confermava purtroppo tutti i rumors precedenti: la rimozione del jack audio da 3.5mm dai suoi nuovi iDevice.
Apple ci aveva già abituato in passato a bruschi cambiamenti tecnologici. Si pensi ad esempio alla rimozione prematura dei lettori CD dai suoi notebook. Ma a mio parere, questa è stata decisamente una delle scelte più azzardate e controverse della casa di Cupertino.
Una scelta che ancora prima di questo annuncio, ha infiammato ogni meandro del web con accese discussioni e grandi manifestazioni di preannunciata delusione, inclusa quella del sottoscritto.
Una scelta che ha fatto talmente tanto rumore da riuscire ad intimidire persino la stessa Apple, un’azienda che vanta da sempre di sapere cosa è meglio per i suoi Clienti, senza dover giustificare le sue scelte.
Ed invece in questo caso lo ha dovuto fare, dannazione se ha dovuto!
Per la prima volta, ha dovuto giustificare nello stesso evento il perché della rimozione. Giustificazione a mio avviso alquanto sforzata e rocambolesca di PhilSchiller, che in un passaggio accosta addirittura il jack da 3.5″ a quelli utilizzati sui pannelli elettronici dalle prime centraliniste.
In questa “profonda” disamina, ometteva però il dato di fatto che ancora oggi questo standard sia ampiamente utilizzato da tutti i più prestigiosi produttori professionali di periferiche audio.
Se siete arrivati fino a qui, vi starete senz’altro chiedendo il perché di questo lunghissimo “pippone” introduttivo.
Volevo semplicemente farvi capire l’aura negativa e la cattiva stella sotto la quale sono nati questi povere piccole cuffiette Apple. Immaginai fin da subito che la maggior parte delle prime impressioni su questo nuovo accessorio sarebbero state pesantemente pilotate dall’onda emozionale negativa scaturita dalla scelta della casa di Cupertino.
Ed infatti così è stato. Fu detto di tutto e di più di questi auricolari senza fili, anche senza provarli o toccarli con mano.
Sono stati visti da molti come una “supponta” (termine napoletano dai molti significati): un contentino a supporto della rimozione del fatidico jack da 3.5mm.
Io stesso ho dovuto fare uno sforzo per rimanere obiettivo, ma nel mio caso è stato più facile poiché fra i miei accessori facevo già da anni un utilizzo prevalente di auricolari stereo senza fili basati sullo standard bluetooth.
Vidi fin da subito qualcosa di intrigante, di positivo in questo accessorio. E non mi sbagliavo. Dopo più di 2 mesi di utilizzo posso confermarvi che siamo di fronte ad un prodotto più che valido, con delle peculiarità uniche rispetto a quelle di prodotti simili offerti dalla concorrenza.
Ma ora bando alle ciance (finalmente direte…), vi lascio continuare alla recensione vera e propria, con focus approfondito sul comparto batteria.
Design ed Ergonomia
Ancora una volta Apple trasmette il suo messaggio di semplicità ed essenzialità. Ecco come si presenta il nostro accessorio una volta estratto dalla sua confezione:
La custodia, una piccola scatolina di plastica bianca lucida, dagli spigoli completamente arrotondati. Perfettamente liscia la parte anteriore, con l’eccezione di un piccolo incavo, creato per favorirne l’apertura. L’unico accessorio è l’onnipresente cavo lightning, che utilizzeremo per caricare la custodia.
Nella parte posteriore è visibile un dettaglio della cerniera relativa al meccanismo di apertura. Cerniera liscia, cromata e perfettamente a filo con la superficie della custodia. Sullo stesso lato e sempre a filo con la superficie, trova posto un piccolo tasto di forma circolare, a malapena visibile. Cosa sicuramente voluta, poiché parliamo di un tasto di servizio.
La custodia nasconde al suo interno i due auricolari, che ereditano lo stesso design degli AppleEarPods. A primo acchito vi sembrerà di vedere le classiche cuffiette iPhone, senza fili però:
Un effetto ottico, probabilmente dovuto all’aumento di spessore dell’asta laterale, lascia intendere che le capsule di questi AirPods siano leggermente più grandi di quelle dei loro cugini con filo, ma non è cosi. Sono esattamente della stessa dimensione.
Indossabilità di Apple AirPods
La cosa che più mi ha colpito di questi auricolari è la loro dimensione “risibile”. Sono davvero piccoli, soprattutto rispetto ai prodotti della concorrenza. Da costante utilizzatore di soluzioni wireless, mi sono passati fra le mani molti di questi accessori, ma tutti “enormi” se paragonati alla soluzione Apple.
Non ho mai amato la forma delle EarPods di Apple, non perché non mi piacesse il loro stile, ma per una mera questione di ergonomia. Apple ha sempre affermato che questo tipo di capsula si adeguava alla maggior parte dei padiglioni auricolari, ma nel mio caso la sfortuna ha voluto che non facessero una presa decente.
E qui arriviamo alla prima domanda rilevante, che molti di voi si saranno posti. Questi Airpods cadono facilmente dall’orecchio ?
Ebbene, nonostante debba confermarvi la stessa mancanza di aderenza registrata per gli EarPods, questi auricolari non cadono, per nulla. Anche scuotendo la testa fino a farmi venire un’emicrania, rimangono sempre inseriti. Sicuramente questa stabilità è insita nel design dell’accessorio, che utilizza l’asta contenente microfono e batteria per mantenere il giusto bilanciamento.
Insomma, se vi stanno bene gli EarPods di Apple, avrete un’esperienza di tenuta addirittura migliore della mia.
Parlando di possibilità di caduta, bisogna solo stare attenti quando, mantenendoli indossati, andiamo a toglierci una sciarpa o un maglione. Nel fare questa cosa in maniera disinvolta/distratta, potremmo farli impigliare nei nostri indumenti, facendoli volare via. A me una volta è successo, ma basta fare un minimo di attenzione e ridurrete le probabilità che si verifichi ancora.
Le cuffie Apple ed il fascino del magnetico
Niente attriti o strani agganci per questo accessorio. È tutto regolato da una forza della natura che Apple usa da tempo sulle sue creazioni: il magnetismo.
Il meccanismo di apertura e chiusura della custodia è infatti regolato da un magnete, una soluzione intelligente e duratura. Molto piacevole lo scatto che udiamo all’atto della chiusura, una sorta di click che vi fa venir voglia di aprire e chiudere questa scatolina ripetutamente, a mo’ di anti-stress.
Stessa soluzione anche per gli auricolari, che una volta inseriti nella loro sede, scattano e si agganciano saldamente ad un magnete. In questo caso viene assolto il duplice scopo di assicurarli alla custodia e di tenerli in contatto con il circuito di ricarica.
Inizialmente, proprio per via del magnetismo, l’operazione di estrazione degli auricolari ci vedrà un po’ impacciati e potremmo farli cadere se non stiamo attenti. Ma è tutta questione di abitudine, una volta capito come fare, li estrarrete con decisione e senza rischi. In questo video vi suggerisco quella che almeno per me è sembrata essere la presa migliore:
Cosa c’è dentro le cuffie Apple
Apple vanta ormai da diversi anni il fatto di fabbricare in casa propria i chip per tutti i suoi dispositivi mobili. Nelle sue presentazioni non perde mai l’occasione di vantare la potenza sempre crescente dei suoi processori della serie A, montati su iPhone ed iPad. E’ stata poi la volta dei chip della serie M, coprocessori specializzati nella rilevazione ed elaborazione dei movimenti (accellerometro, giroscopio, etc.).
Nell’evento di presentazione degli AirPods, Apple ha introdotto anche un nuovo tipo di chip dedicato: il W1, un processore studiato appositamente per accessori audio senza fili.
Questo processore, svolge tutta una serie di funzioni, fra le quali:
Gestione dello streaming audio wireless di qualità, come previsto dalle specifiche bluetooth 4.1
Gestione della sensoristica interna (accelerazione e prossimità)
Gestione della connessione fra i due auricolari
Gestione della custodia
Ottimizzazione dei consumi.
Con l’introduzione del W1, Apple annunciò che questo processore sarebbe stato adottato anche sulle nuove generazioni di prodotti Beats. Al momento in cui sto scrivendo, i modelli che montano questo processore sono
Le Studio 3, cuffie wireless over-ear di ottima qualità, per chi cerca un esperienza sonora immersiva
Le Powerbeats3, auricolari wireless pensati per gli sportivi, con particolare focus sulla tenuta e sull’impermeabilità.
Il pairing di queste cuffie con bluetooth
Scusate ma non potevo non dedicare un piccolo paragrafo a questo aspetto. L’Accoppiamento di questo dispositivo è spettacolare e fa scuola, rispecchiando l’idea che Apple vuole trasmettere della tecnologia: deve essere semplice.
Una volta estratto l’accessorio dalla scatola, vi basterà aprirlo in prossimità del vostro iPhone ed un popup dedicato con tanto di animazione vi chiederà se volete abbinare i vostri nuovi AirPods.
Tutto qui. Semplice, no?
Questa “magia” potrete viverla però solo a patto di avere dispositivi recenti di Apple aggiornati alle ultime versioni del loro sistema operativo.
Le sorprese non finiscono qui. Se avete più dispositivi di Apple, basta fare il pairing solo con uno di questi. Tutti gli altri risulteranno accoppiati in automatico. Un’altro piccolo passo verso la semplificazione, che conferma anche qui la grande volontà di Apple di far vivere i propri utenti in un eco-sistema di dispositivi perfettamente integrati fra di loro.
Come leggere i livelli di carica degli Apple AirPods
Aprendo la custodia, l’unico led multicolore presente al suo interno ci avvisa subito sul livello di carica degli auricolari, indicando con il colore verde una carica ottimale e con quello ambra una carica bassa.
Estraendo un solo auricolare, il led ci darà una indicazione specifica del livello di carica relativa all’auricolare rimasto inserito. Infine estraendo anche il secondo auricolare, avremo, una indicazione del livelli di carica della custodia, sempre con gli stessi colori.
Sono indicazioni un po’ spartane. Se non vi bastano, potrete leggere in ogni momento i valori di carica precisi, sia della custodia che degli auricolari, a patto di avere almeno un device Apple. Vi faccio vedere come in questo breve video realizzato dalla redazione:
La procedura cambia a seconda del dispositivo che stiamo utilizzando:
In generale, per gli iDevice (iPhone, iPad, etc.), è sufficiente tirare sù la tendina del control center del nostro iDevice. Dopo qualche secondo, nel pannello dedicato ai controlli audio, leggeremo sullo schermo i livelli di carica separati per custodia ed auricolari.
Per i Mac il funzionamento è leggermente diverso: Aprite la custodia e, senza estrarre gli auricolari, attendete qualche secondo. A questo punto, utilizzando le opzioni presenti a destra della barra di menu Apple, avete due scelte:
Visualizzare i livelli di carica graficamente, sotto forma di icone batteria. Vi basterà aprire il menu di regolazione del volume audio e potrete vedere le icone visualizzate in corrispondenza della voce AirPods
Visualizzare i livelli di carica precisi, aprendo il menu bluetooth e posizionandosi sulla relativa voce AirPods.
Per tutti i casi citati sopra, in presenza di livelli di carica differenti, vengono mostrate percentuali separate per cusodia, auricolare destro ed auricolare sinistro.
Vi ricordo infine che potrete utilizzare questa procedura di lettura solo se i vostri sistemi operativi sono aggiornati. Per il video mostrato prima sono stati utilizzati i seguenti sistemi:
MacBook Air aggiornato a Mac OSX Sierra 10.12.2
iPad aggiornato ad iOS 10.2.1
Utilizzo degli auricolari
Quando gli Apple Aripods sono riposti nella custodia, vanno in una sorta di modalità stand-by, che interrompe la connessione con i dispositivi accoppiati e mette sotto carica gli auricolari.
Per utilizzare le nostre cuffiette ci basterà aprire la custodia ed estrarle. Al momento esatto dell’apertura, queste avvieranno in automatico la connessione con l’ultimo dispositivo con il quale erano accoppiate. La connessione è praticamente istantanea. Parliamo di un secondo scarso se abbiamo un iDevice, un po’ di più per dispositivi non Apple. Sul mio Honor 8, basato su Android 7, la connessione avviene in poco più di 2 secondi, rimanendo a mio avviso una velocità notevole.
La connessione di queste cuffie con bluetooth è veloce, al punto tale da rendere quasi inutile il piacevole suono di conferma emesso dall’auricolare. Per poterlo udire, dovrete infatti essere abbastanza veloci da riuscire ad indossarli prima che avvenga la connessione.
Gli auricolari si attivano al 100% solo quando vengono indossati, cosa che riescono a rilevare grazie a dei sensori di prossimità presenti sulle capsule. Quando li togliamo senza riporli nella custodia, vanno anche in questo caso in una modalità a risparmio energetico, con la differenza che mantengono attiva la connessione con il nostro dispositivo.
Queste cuffiette Apple sono indipendenti!
Con grande entusiasmo, ho scoperto che questi auricolari funzionano in maniera indipendente l’uno dall’altro. Questo significa che potrete indossare anche solo il destro oppure solo il sinistro a seconda delle vostre preferenze.
Questo per me è stato un plus non da poco, considerando che utilizzo prevalentemente questo accessorio per le chiamate. Trovo molto comodo il fatto di lasciare un orecchio libero, in maniera tale da non isolarmi eccessivamente dall’ambiente circostante durante le mie telefonate.
Con la modalità di utilizzo “mono”, viene fuori un’altro aspetto positivo, quello relativo ai consumi della batteria. Utilizzando infatti uno solo dei due terminali, scaricherete una sola batteria, quindi alleggerirete il lavoro di ricarica della custodia. Quindi, tradotto in parole povere, avrete in generale una maggiore autonomia.
I controlli di Apple AirPods
Queste cuffiette sprovviste di qualunque tipo di controllo. Non vi sono né pulsanti né aree sensibili al tocco. L’unico controllo possibile consiste in un doppio tap, che viene rilevato grazie all’accelerometro presente negli auricolari. Questa gesture ci consente di:
Rispondere quando riceviamo una chiamata
Terminare la conversazione quando siamo in chiamata
Attivare SIRI
Avviare e mettere in pausa la riproduzione della musica
Gli ultimi due punti si escludono a vicenda. Dovremo infatti scegliere dalle impostazioni bluetooth se vogliamo che il doppio tap faccia partire siri oppure gestisca la riproduzione della musica. In alternativa possiamo disattivare completamente questa feature.
Dunque un po’ risicate le possibilità offerte in questo ambito, dove persino le cuffiette iPhone con filo fanno di più., ma sono a mio avviso da giustificarsi con le ridotte dimensioni di questi accessori. Per effettuare azioni come la regolazione del volume o la navigazione dei brani musicali, avete queste alternative:
Chiedere a SIRI, ad esempio”abbassa il volume”. Beh, non sono uno che si fa molti problemi, ma trovo decisamente poco pratico questo approccio, in particolare in ambienti dove viene richiesta una certa discrezione.
Utilizzare un Apple Watch, che si rivela in assoluto la più comoda delle soluzioni.
Ultima ovvia possibilità: utilizzare direttamente il vostro smartphone.
Come si comportano queste cuffiette con le Chiamate telefoniche
Bene, anzi benissimo!
In questo comparto c’è ben poco da dire.Per l’utilizzo durante le chiamate telefoniche, queste nuove cuffie senza filo di Apple si sono rivelate eccezionali. In tutte le mie prove ho sempre udito un audio forte e cristallino, ma cosa ancora più importante, sono state promosse a pieni voti dai miei diversi interlocutori, che il più delle volte mi hanno confermato di udire perfettamente la mia voce.
Unico piccolo neo: non isolandoci come delle cuffiette in-ear, potremmo avere qualche difficoltà in ambienti particolarmente rumorosi.
La qualità di ascolto musicale
Volete comprare questi Apple AirPods prevalentemente per ascoltare musica ? Non fatelo!
So che la mia risposta non promette affatto bene ed avreste voluto leggere altro.
Ma voglio lasciarvi uno spiraglio. Uno spiraglio che dipende in buona sostanza dalle pretese che avete in fatto di qualità audio.
Ci sono diversi aspetti da considerare e cercherò di chiarirvi un po’ le idee.
La prima questione è che gli Apple AirPods, non essendo cuffiette in-ear, non offrono alcun tipo di isolamento acustico. Questo fattore è di fondamentale importanza se volete ascoltare un audio decente. Il livello di isolamento è inoltre legato all’aderenza delle capsule ai vostri padiglioni auricolari. Questo aspetto rende l’esperienza audio molto soggettiva.
Un aderenza non ottimale, come nel mio caso, non solo attenua ancora di più l’isolamento, ma mitiga in maniera significativa i suoni bassi con l’aumentare della rumorosità esterna.
Provando questi Apple AirPods in diversi contesti mi sono imbattuto in situazioni tipiche come queste:
Viaggio in treno (freccia rossa nel mio caso)
Viaggio in macchina su un’autostrada a velocità sostenuta.
registrando un notevole decremento di qualità nell’esperienza di ascolto. Un decremento che in generale dovrete aspettarvi in tutte le situazioni simili a quelle che vi ho citato, quelle con costanti rumori di fondo esterni.
C’è solo un modo per apprezzare la discreta gamma di frequenze offerte da questi Apple AirPods. Dovrete stare in un ambiente molto silenzioso, ma siamo comunque lontani dalle gamme udibili con dei buoni auricolari in-ear ed anni luce dalle soluzioni a padiglione.
Quando si tratta di ascoltare musica sono decisamente esigente sulla qualità audio. E le mie aspettative sono sempre molto alte, forse troppo per alcuni.
Con questa premessa non posso fare altro che dare una sufficienza abbondante in questo comparto.
Tuttavia, insisto sul fatto che quella dell’ascolto audio può essere una esperienza molto soggettiva e può variare in base a diversi fattori, come il fattore di aderenza delle capsule. Quelli di voi che hanno la fortuna di avere dei padiglioni auricolari “compatibili”, possono alzare questo giudizio di un punto.
Vanno bene come cuffie per correre senza fili ?
Questa è una una domanda che mi hanno fatto in molti e mi sembra giusto farvi sapere cosa ne penso. A me piace molto correre all’aperto, quindi anche in questo ambito ho potuto fare qualche prova. Qui dobbiamo mettere a fuoco un concetto a mio avviso fondamentale.
Quando corriamo all’aperto, dovremmo cercare di non isolarci mai troppo dall’ambiente che ci circonda. Questa esigenza diventa ancora più forte se nei nostri allenamenti ci imbattiamo nei classici pericoli del traffico urbano, come il transito di automobili sul nostro percorso (è il mio caso).
Dunque per quanto ho detto sopra, questi auricolari vanno benissimo in questo contesto, perché non ci isolano. E come già detto all’inizio di questo articolo, non cadono. L’Unico aspetto con il quale dovrete fare i conti è quello dei suoni bassi, ma è lo scotto da pagare per non isolarsi completamente.
Le Apple AirPods sono compatibi con Android?
E qui passiamo ad uno degli aspetti che non mi piacciono di Apple: il resto del mondo? non esiste.
Sul sito ufficiale, nella scheda prodotto, quella dove si acquista per intenderci, non si fa altro che parlare solo di dispositivi e sistemi Apple.
Quindi voi penserete che questo accessorio non è compatibile con altri sistemi, giusto? Sbagliato!
Dovrete andare nella guida d’uso on-line per capire che possono essere utilizzati anche con dispositivi non Apple.
Gli inquieti tecnologici come me, quelli che passano continuamente da un sistema all’altro, si saranno posti sicuramente questa domanda: sono compatibili anche con device Android?
La risposta è sì, quindi non disperate! Ma c’è qualche compromesso, a mio avviso accettabile.
Essendo scontato il funzionamento con tutti i device della mela, ho preferito stressare questi accessori anche in un territorio diverso, quello della concorrenza. La recensione che vi sto scrivendo, l’ho realizzata utilizzando questi dispositivi:
uno smartphoneAndroid, un Honor 8
Un Apple iPad
Un Apple MacBook Air
Nell’utilizzo quotidiano, anche in territorio Android, ho avuto un’esperienza più che soddisfacente, senza rilevare alcun problema degno di nota.
Ed i compromessi ai quali bisogna scendere? Eccoli:
Non avrete il pairing “magico”. Se avete smartphone non Apple, il pairing avviene nella più tradizionale delle maniere. Dovremo premere per qualche secondo il famoso tasto di servizio presente sulla custodia. A questo punto il LED presente al suo interno inizierà a pulsare con una luce bianca e da quel momento potremo cercare ed abbinare gli auricolari nelle impostazioni bluetooth dei nostri device.
Perderete la possibilità di fare il pairing univoco. Per abbinare altri dispositivi, dovrete sempre ripetere la procedura descritta nel punto precedente. Non è contemplato in alcun modo l’auto-abbinamento di tutti gli altri device che possedete.
Il doppio tap non è disattivabile.
Se state ascoltando musica, togliere e rimettere l’auricolare non farà andare automaticamente in pausa ed in play la riproduzione del brano corrente.
Non è prevista l’attivazione di assistenti alternativi a SIRI, come Ok google e Cortana.
Su quest’ultimo punto ce ne faremo una ragione, ironicamente parlando, visto che ritengo l’utilizzo di questi assistenti vocali poco pratico per impostare gli auricolari. Per il resto le altre limitazioni non mi hanno sconvolto particolarmente, ma questo è il punto di vista di un utente migratore, che vuole poter cambiare spesso sistema. Infatti per me l’aspetto più importante è quello di avere una buona compatibilità di base, che in questo caso c’è.
Se siete utilizzatori fedeli di piattaforme alternative a quelle di Apple, questi compromessi potrebbero non piacervi, cosa a mio avviso più che comprensibile. In questo caso il mio consiglio è di valutare le molte alternative presenti sul mercato, magari spostandovi su un accessorio con un’approccio completamente diverso, come le eccellenti LG HBS-900, che ho recensito dopo averle utilizzate per più di un anno con grande soddisfazione.
Ah, dimenticavo una piccola chicca: se avete uno smartwatchAndroid, potrete praticamente fare le stesse cose che si fanno con un AppleWatch, come regolare il volume e navigare nei vostri brani, cioè cose possibili a prescindere dall’utilizzo di questi auricolari.
Come si comportano queste cuffiette con gli altri sistemi ?
Per la compatibilità con altri sistemi operativi, valgono in generale le stesse regole che si applicano a tutti gli auricolari bluetooth sul mercato. È sufficiente avere un dispositivo che supporti le specifiche previste per questo tipo di accessori. Il funzionamento si rivela ottimale se il vostro dispositivo supporta le specifiche 4.x o superiori.
Giusto per darvi un’idea, sono riuscito ad utilizzare tranquillamente i miei Apple AirPods anche su questi dispositivi che utilizzano altri sistemi operativi:
Smart TV SamsungSerie 5 di inizio 2017. Potete ascoltare il vostro TV ma non sarà possibile regolare il volume (la TV presume che sia possibile impostarlo dall’accessorio)
Microsoft Lumia 640, basato su l’ultima versione di Windows Phone 10. Stesso funzionamento rilevato per Android
Nokia Lumia 920 basato su Windows Phone 8.1 edizione Denim. Stesso funzionamento rilevato per Android
Ho avuto invece problemi con una Smart TV di LG, precisamente con il modello 49UB850V da 49 pollici di fine 2014 basato su WebOS. Durante la procedura di ricerca, la TV non è stata in grado di trovare i miei AppleAirPods.
La durata delle batterie AirPods
E qui veniamo al comparto che ha ispirato questo articolo.
Queste cuffiette Apple hanno problemi di batteria?
Quelli più aggiornati fra di voi avranno sicuramente sentito parlare dei problemi batteria Apple Airpods.
Essendo stato fra i primi fortunati (e incauti) possessori di questi auricolari stereo wireless, devo ammettere di aver riscontrato una serie di stranezze con i primi utilizzi. In pratica, in meno di 2 giorni mi trovavo custodia ed auricolari completamente scarichi.
Quindi il problema con alcuni modelli c’è, ma fortunatamente si può risolvere facilmente, a patto di avere almeno un dispositivo di Apple.
Come risolvere i problemi batteria AirPods
Leggendo un po’ in giro, questi problemi di battery drain erano legati ad un bug nel firmware dell’accessorio. A quanto pare Apple ha risolto subito questo inconveniente, includendo una versione aggiornata di questo firmware nelle ultime versioni dei suoi sistemi operativi (MacOS, iOS, etc.).
Per risolvere il problema, mi è bastato collegare gli AirPods ad un dispositivo con sistema aggiornato. In presenza di un nuovo firmware, il dispositivo collegato provvede a “sparare” in automatico la nuova versione nelle nostre cuffiette Apple.
Per chi avesse ancora problemi, un ulteriore tentativo di risoluzione del problema consiste nel fare un reset hardware del dispositivo. Per effettuare questa operazione dovrete utilizzare il tasto di servizio presente sulla custodia degli AirPods.
Questa è la procedura:
Aprire la custodia
Assicurarsi che entrambi gli auricolari siano riposti nelle loro sedi
Premere e tenere premuto il tasto di servizio per 15sec
Durante quest’ultima operazione, il led presente all’interno della custodia inizierà a pulsare con luce bianca intermittente, esattamente come avviene quando facciamo l’accoppiamento manuale. Rilasciate il tasto solo quando la luce led bianca smetterà di pulsare, diventando fissa. A quel punto partirà il reset e dopo qualche istante gli auricolari si riavvieranno automaticamente in modalità di pairing.
Quanto consumano in stand-by queste cuffiette bluetooth di Apple?
Adesso che abbiamo risolto il piccolo inconveniente di battery drain, possiamo concentrarci finalmente sulle vere capacità di questi Apple AirPods.
Per prima cosa, ho voluto capire cosa succedeva quando riponevamo i nostri auricolari nella custodia. La mia ipotesi era quella che l’accessorio si spegnesse completamente, consumando solo l’energia necessaria per ricaricare gli auricolari. Ipotesi assolutamente confermata.
Infatti se non utilizzerete queste cuffiette, gli unici consumi saranno quelli utilizzati dalla custodia per portare la carica di questi auricolari al 100%. Dopo aver portato al massimo la carica, i consumi cessano completamente. Ho lasciato questi auricolari per qualche giorno senza utilizzarli, rilevando solo i livelli di carica. Posso confermarvi che il livello di carica della custodia di mantiene costante e non cala.
Attenzione, perché per le versioni con il difetto software, quando riponiamo le cuffiette nella custodia, anche quando raggiungono la carica massima, continuano ad assorbire una piccola quantità di energia dalla custodia.
Sugli Apple AirPods “difettosi”, ho eseguito una rilevazione durata ben 11 giorni. Durante questa prova non ho utilizzato l’accessorio, tenendo sempre la custodia chiusa. Ho inoltre tenuto la custodia sempre con me, facendole subire vari spostamenti, quindi varie escursioni termiche.
Prima di iniziare, ho caricato al massimo custodia ed auricolari. Per tutta la durata del test, ho rilevato tutti i giorni alla stessa ora i valori di cassa ed auricolari.
Potete vedere voi stessi i risultati:
Come potete vedere, la custodia mantiene costantemente al 100% la carica degli auricolari, ma nel farlo si scarica di una percentuale che oscilla intorno al 10% al giorno. La rilevazione mi ha fatto arrivare a queste 2 conclusioni:
Gli auricolari non si spengono mai, restando in una sorta di stand-by a basso consumo, anche quando riposti in custodia. Mi sarebbe piaciuto che si spegnessero completamente, ma probabilmente questa cosa è necessaria per mantenerli sufficientemente reattivi in caso di apertura della custodia, consentendo una connessione fulminea.
Quando la carica della custodia raggiunge livelli molto bassi, non solo non riesce più a mantenere la carica degli auricolari, ma questi vengono trascinati nel “baratro” della scarica in brevissimo tempo. Come possiamo vedere nella decima giornata, la carica degli auricolari è stata praticamente azzerata in un giorno, portandoli al 6% e tutto questo senza utilizzarli. Dunque non è cosa saggia lasciar scendere la carica della custodia a livelli troppo bassi, poiché si verificherebbe questo effetto di scarica lasciandoci senza accessorio.
Se rilevate lo stesso comportamento, allora siete in presenza di un modello con bug sul firmware e vi consiglio di intraprendere i passi spiegati sopra oppure di rivolgervi direttamente all’assitenza Apple.
Al momento non ho trovato un modo per leggere la versione firmware di questi auricolari. L’Unico modo per capire se avete risolto il problema è quello di non utilizzarli per qualche ora ed assicurarsi che una volta portati gli auricolari al 100% il livello di carica della custodia non scenda più.
I consumi batteria AirPods su strada
Ho iniziato questa prova in coincidenza con una trasferta lavorativa di 2 giornate. L’idea dalla quale sono partito era quella di simulare il fatto di trovarmi in questi due giorni nell’impossibilità di caricare la custodia. Vediamo com’è andata.
Nella prima giornata:
Ho prelevato custodia ed auricolari caricati al 100% alle 7:30 del mattino di.
Ho utilizzato gli auricolari in stereo per almeno 3 ore, per ascolto musicale con Spotify, dal mio Honor 8.
Ho fatto circa 50 minuti di chiamate dal mio Honor 8, utilizzando un solo auricolare
Ho viaggiato in auto per circa 60 minuti, tenendo un auricolare all’orecchio per ascoltare le indicazioni di google maps.
Nella seconda giornata:
Ho viaggiato in auto per almeno 3 ore, tenendo un auricolare all’orecchio per ascoltare le indicazioni di google maps.
Ho fatto circa 50 minuti di chiamate dal mio Honor 8, sempre utilizzando un solo auricolare
Ho utilizzato gli auricolari in stereo per 4 ore, questa volta per ascoltare l’audio dei video riprodotti dal mio MacBook Air.
La mattina del terzo giorno ho letto i valori di carica di auricolari è custodia, rilevando rispettivamente il 100% ed il 51%. Niente male!
Questo vuol dire che avrete sempre autonomia garantita per almeno una giornata, anche con un utilizzo continuato e molto intenso.
Questa prova per me poteva finire qui, poiché il mio obiettivo era quello di capire se era possibile superare una giornata piena. Ma ho continuato a non caricare la custodia per vedere quanta autonomia potevo ancora aspettarmi.
Ebbene, facendo un uso un po’ meno intenso rispetto alle prime 2 giornate, sono riuscito ad andare avanti per altri 2 giorni e mezzo! La prova l’ho finita proprio nel momento in cui vi scrivevo queste righe, con la custodia al 6%, ma con gli auricolari ancora belli carichi ed utilizzati per ascoltare musica zen con Spotify.
Sommando il tutto, ho quindi rilevato questa autonomia su strada: 4 giorni e mezzo!,
Davvero eccellente. La casa della Mela ha fatto un gran lavoro e sinceramente non pensavo che le batterie di questo accessorio potessero durare tanto. Quindi possiamo sfatare tranquillamente questo mito sui problemi di batteria degli Apple AirPods.
Quasi dimenticavo queste due ultime indicazioni:
Apple dichiara una autonomia di ascolto di 5 ore continuate per la musica e 3 per le telefonate. Valori che vi posso confermare pienamente.
Riponendo gli auricolari per 15 min nella custodia, si ottengono 3 ore di autonomia per la musica ed 1 ora per le chiamate.
Conclusioni
Mi sono divertito molto nel vedere qualche video di blogger italiani ed esteri (li trovate qui e qui), che accostavano queste cuffiette Apple a delle testine da spazzolino elettrico ficcate nell’orecchio. Uno sfottò che mi ha strappato più di un sorriso. In realtà il loro design bianco ed un po’ asettico vi potrebbe portare facilmente a fare questa analogia.
Ma tornando seri, a me questi auricolari sono piaciuti molto fin dal primo momento che li ho visti. A mio avviso sono molto futuristici, soprattutto per via delle loro dimensioni ridotte. Non c’è nulla di simile in giro è quelli che ci si avvicinano possono solo sognare di raggiungere la loro autonomia.
Si fa fatica a credere che oggetti così piccoli riescano a riprodurre audio per 5 ore continuate, cosa che dimostra il grande lavoro di ottimizzazione fatto Apple con il nuovo processore W1.
Nonostante l’eccellente autonomia registrata durante le mie prove, il mio intuito mi lascia presagire che ci sono ancora margini di miglioramento. In fondo questo è il primo prodotto della serie e secondo me è possibile ancora intervenire sui consumi attraverso l’ulteriore ottimizzazione del firmware.
Se siete degli audiofili e state pensando di acquistare questi auricolari per l’ascolto musicale vi invito a rifletterci bene. Non sono pensati per questo e potreste rimanere amaramente delusi.
Per via del fattore di aderenza ai padiglioni auricolari, l’esperienza d’uso potrebbe cambiare da persona a persona. Avete due modi per assicuravi che questi auricolari facciano al caso vostro:
Provarli. L’Apple store on-line e gli Apple store fisici vi danno la possibilità di restituire il prodotto senza alcun vincolo nel caso non vi dovesse piacere.
Avere delle EarPods di Apple, le cugine con filo. Se queste vi soddisfano, allora andranno benissimo anche queste Apple AirPods che hanno lo stesso fattore di forma.
Il prezzo di 179,00 euro di questi Apple AirPods è giusto?
È indiscutibilmente alto, come avviene da sempre con tutti i prodotti Apple. Conosco bene la politica della casa di Cupertino, si fanno pagare qualunque cosa a caro prezzo. Per capire questa politica, dovete accostare Apple ad una griffe di moda, non ad una company di prodotti hi-tech. È cosi che ragionano!
Non dobbiamo dimenticare che qui la qualità e la cura per i dettagli ci sono, senza contare che se vivete nell’ecosistema della mela questi auricolari offrono un’esperienza di utilizzo al top.
Se questi auricolari stereo senza fili di Apple non non vi convincono e siete alla ricerca di un’alternativa con approccio differente, soprattutto orientata all’ascolto musicale di alta qualità, vi suggerisco di dare un’occhiata agli ottimi LG HBS-900 che ho recensito qui.
Ecco infine alcuni scatti delle Apple AirPods realizzati da noi:
Nel mio lavoro aiuto ogni giorno aziende di ogni dimensione a comprendere come l'UX Design possa potenziare il loro brand e influire positivamente su profitti e risparmi. Adoro il mondo Tech e condividerò con voi pareri e scoperte interessanti in questo ambito.
Il mondo, anzi l’universo, della messaggistica chat è in continuo crescendo. Dal Windows Live Messenger (lo so, qui la lacrimuccia scende sola sola) si è passati a quella di Facebook, fino ad...
Bufale, fake, finti allarmismi, sono tutte parole che Mark Zuckerberg non vuole più sentire e ha deciso di ostacolare la diffusione di notizie false sul proprio social network. Facebook rafforza la...
Il 2016 è finalmente archiviato ma ancora non riusciamo a smettere di parlarne, in questo articolo voglio proporvi i "migliori" flop del mondo high tech. Tra smartphone esplosivi, colossi bucati e...
Apple iPad. Una storia tutta vincente. Un oggetto che ha letteralmente creato una nuova categoria device: i tablet. Il titolo di questo post sembra arrivare direttamente da un fanboy sfegatato, ma...
Musica stereo e chiamate a mani libere, conditi da una buona qualità audio. Sono questi gli ingredienti degli Auricolari stereo senza fili LG HBS-900, la soluzione ad archetto della casa...
Un po' freddino questo Keynote Marzo 2016 di Apple. Nessun effetto WOW dalla casa di Cupertino. Poche le novità degne di nota, in buona parte già svelate dai rumors. Ormai i tempi di Jobs sono...
I sistemi 2 in 1 avanzano. Il mercato dei tablet ha conosciuto un periodo di grande floridità, ma ultimamente sta iniziando ad essere insidiato da nuove e più valide alternative. Vediamo che sta...
Cercate una buona tastiera ed una custodia per iPad Air 2? Questa Logitech Type+ soddisfa entrambe le esigenze rivelandosi una delle migliori soluzioni. Scoprite con questa recensione se...
Ovvero come dimostrare per l'ennesima volta che è ancora possibile fare scuola e innovazione in tema di interfacce utente. Prima del 3D Touch, Mi sono già speso con entusiasmo a cantare le lodi del...