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Che cosa è e come funziona
Il processo tributario è una procedura giuridica attraverso la quale il contribuente può contestare
un atto impositivo, generalmente richiesta di pagamento tasse ed imposte, emesso
dall’amministrazione finanziaria. Questo tipo di contenzioso riguarda, quindi, le controversie tra
l’ente impositore da una parte, come ad esempio l’Agenzia delle Entrate ed Agenzia delle
Entrate Riscossione , Enti pubblici comuni e regioni ed il contribuente dall’altra, in relazione a
tributi, imposte, tasse e sanzioni tributarie. Il processo tributario si articola mediante
proposizione del ricorso presso la competente Corte di Giustizia Tributaria. La competenza
territoriale della Corte coincide generalmente con la sede dell’ente impositore o di riscossione.
Il ricorso deve essere motivato e contenere tutti i fatti, le circostanze, nonché le motivazioni di
diritto necessari a supportare le ragioni del contribuente. Naturalmente il ricorso si completa con
documenti relativi. La presentazione del ricorso non sospende mai l’esecuzione dell’atto
impugnato, salvo specifiche eccezioni.
La fase giudiziale del processo tributario si articola in 3 gradi di giudizio: il primo grado dinanzi
alla Corte di Giustizia Tributaria di primo grado e il secondo grado dinanzi alla Corte di Giustizia
Tributaria di secondo grado, ed infine il ricorso in Cassazione, dove è possibile ricorrere solo in
ipotesi di determinate condizioni previste dalla legge. Normalmente le udienze di primo e
secondo grado sono pubbliche, in Cassazione invece questa possibilità è inesistente.
Il contribuente dispone di vari strumenti per tutelarsi durante il processo tributario. Tra questi, vi
sono la possibilità di richiedere la sospensione dell’atto impugnato, di presentare memorie
difensive, di chiedere l’acquisizione di prove e di partecipare alle udienze pubbliche. E’ sempre
opportuno che durante il processo tributario il contribuente si avvalga dell’assistenza di un
professionista, come commercialista esperto in contenzioso tributario, oppure un avvocato
purché esperto in materia tributaria.
Il processo tributario è caratterizzato da termini perentori, che devono essere rispettati per
garantire la validità degli atti processuali. Ad esempio, il ricorso deve essere presentato entro 60
giorni dalla notifica dell’atto impugnato. Analogamente, l’appello può essere proposto entro sei
mesi dalla data di pubblicazione delle sentenza oppure entro 60 giorni in ipotesi di notifica della
sentenza all’ente impostore.
La sentenza emessa dalla Corte di Giustizia Tributaria di primo e secondo grado è esecutiva.
Se la sentenza è favorevole al contribuente, l’amministrazione finanziaria è tenuta a rimborsare
eventuali somme indebitamente percepite e a cancellare l’atto impugnato. Se la sentenza è
sfavorevole, il contribuente deve adempiere all’obbligazione tributaria nei termini stabiliti dalla
sentenza stessa, oppure pagare l’atto impugnato, che nel frattempo ha subito un incremento di
valore, quindi gli importi sono generalmente più alti rispetto all’atto originario in ipotesi di
soccombenza del contribuente, salvo pochissime eccezioni.
Il processo tributario, in sintesi, è uno strumento fondamentale per la tutela dei diritti del
contribuente e per garantire l’equità del sistema fiscale. Sebbene possa risultare complesso ed
oneroso, offre al contribuente la possibilità di contestare atti impositivi ingiusti e di ottenere
giustizia in ambito fiscale. Per affrontare al meglio il processo tributario, è consigliabile avvalersi
dell’assistenza di professionisti esperti in materia fiscale.
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