Facebook X Il 2016 è finalmente archiviato ma ancora non riusciamo a smettere di parlarne, in questo articolo voglio proporvi i “migliori” flop del mondo high tech. Tra smartphone esplosivi, colossi bucati e cuffie modello cotton fioc, possiamo tranquillamente dire che il 2016 non è stata una buona annata per il mondo della tecnologia. […]
Il 2016 è finalmente archiviato ma ancora non riusciamo a smettere di parlarne, in questo articolo voglio proporvi i “migliori” flop del mondo high tech.
Tra smartphone esplosivi, colossi bucati e cuffie modello cotton fioc, possiamo tranquillamente dire che il 2016 non è stata una buona annata per il mondo della tecnologia.
9) Gli auricolari Apple
Inserire il celeberrimo brand nella classifica dei flop è davvero strano, non avrei mai pensato di riuscire a provare questa piccola soddisfazione a discapito del colosso di Cupertino, ma è proprio così. Perchè Tim Cook e soci hanno deciso di eliminare il jack dopo ben 138 anni di onorata carriera?
La risposta al momento non c’è ancora sta di fatto che loro il motto “Think Different” lo applicano su ogni device e forse hanno voluto provarci anche con gli auricolari. Gran parte dell’utenza non ha gradito il cambiamento, tra chi teme di perdere gli auricolari, chi li paragone a dei cotton fioc e i puristi dell’audio che ne criticano la qualità, il responso è davvero negativo.
8) Google
Un altro colosso in questa classifica è Big G, diciamo che negli ultimi anni non riescono proprio a investire tempo e risorse nella direzione giusta. Dopo la sconfitta dei Google Glass e di Google Allo, arriva quella di Google Ara: uno smartphone modulare e a basso costo. Peccato che il progetto non abbia rispettato nessuna delle due promesse fatte, è risultato molto fragile (tanto da perdere pezzi in tasca) e ovviamente più costoso del previsto.
7) Pebble
Pebble chi? Il fatto che molti si pongano questa domanda è davvero triste. Quella di Pebble poteva essere una favola tecnologia moderna ma è finita in maniera triste.
Per rispondere alla domanda iniziale, Pebble era l’azienda che aveva dato vita ad una serie di smartwatch molto convincenti e soprattutto aveva battuto ogni record nel crowdfunding su Kickstarter e alla fine è stata svenduta a FitBit per “soli” 40 milioni di dollari, una cifra davvero bassa per il settore. Inoltre, hanno dichiarato che Pebble non produrrà mai più uno smartwatch e gli utenti possono scordarsi gli aggiornamenti.
6) Lo schianto su Marte
Marte non sembra un luogo molto ospitale e a farne le spese è stato il lander Schiaparelli con un fragoroso schianto in mondo visione. Lo schianto è avvenuto a causa di un problema di comunicazione con il computer di bordo; in pratica credendo di trovarsi vicino alla superficie del pianeta rosso il computer ha spento i motori troppo presto causando così l’incidente. La cosa più assurda è che l’azienda che si era occupata dei test è diretta da un teologo che ha lasciato gli studi di ingegneria solo al terzo anno. Sarà stato questo il problema?
5) Stonex, il fallimento tutto italiano
Per quanto Francesco Facchinetti mi sia davvero simpatico non posso esimermi da inserire il suo prodotto nella classifica dei flop tecnologici di SopraLeRighe.
Stonex doveva essere la rivelazione italiana degli smartphone ma devo ammettere, con una punta di dispiacere, che non è andata così: tra la mancanza di aggiornamenti, la batteria che si surriscalda durante l’estate e l’improvviso spegnimento del dispositivo, non sono riuscita a trovare nessuna nota positiva.
4) Vine cestinata da Twitter
Vine era un’applicazione, acquistata da Twitter, per la creazione di video della durata massima di 6 secondi. L’app, inizialmente, ha riscosso un grandissimo successo con circa 200.000.000 di utenti registrati e attivi, ma l’avvento di Snapchat e Instagram Sotries hanno decretato il suo fallimento. I maligni affermano che la vera causa sia la profonda crisi vissuta da Twitter nell’ultimo anno e che il social network cinguettante abbia dovuto investire le sue risorse diversamente.
3) Yahoo
Yahoo, anche quest’anno, ha dimostrato di avere più falle del Titanic dopo lo scontro con l’iceberg. Un miliardo di account sono stati rubati nel 2013 e l’azienda se ne è accorta solo a dicembre, quando ormai i dati erano già stati venduti. Tra le probabili vittime ci sarebbero anche impiegati della Casa Bianca, militari, agenti della Cia e dell’FBI. Un danno davvero enorme.
2) Big data, analisti e sondaggi non sono attendibili
Ma va? Verrebbe da chiedersi, ma quest’anno è stato toccata con mano l’inutilità dei sondaggi (come condotti ad oggi). Dalla Brexit e alla vittoria di Trump, i sondaggisti hanno sempre affermato il contrario del reale risultato. Tra i metodi utilizzati ci sono stati l’analisi dei social network e del relativo sentimento popolare, ma i due più grandi eventi politici dell’anno dimostrano che forse questi metodi non sono affatto attendibili, per non parlare delle bufale che, diventando virali in pochissimo tempo, rendono i social netwrok ancora meno attendibili.
1) Samsung, il cellulare che fa BOOM
L’eterna competizione tra Samsung ed Apple, la fretta di uscire sul mercato con un nuovo dispositivo, le grandi promesse all’utenza hanno portato sul mercato un prodotto esplosivo, letteralmete. Parliamo ovviamente del Galaxy Note 7 di casa Samsung ritirato dal mercato in tempi record. Inoltre, la casa coreana ha poi rilanciato il prodotto sul mercato ma con le stesse problematiche non ancora risolte. Un passo falso enorme che ha portato all’azienda ingenti perdite sia in termini di denaro che di immagine. Per molti mesi ancora sentirete annunci negli aereoporti che invitano i passeggeri a non portare a bordo un Note 7 acceso. Un flop che non può essere dimenticato.
Rimbalzata dagli scavi archeologici al web 2.0, scopre sin da piccola che comunicare è la sua vocazione e scrivere il suo mezzo.
Social Media addicted, divoratrice di serie tv e blogger.