Bob Dylan vince il Nobel, Patti Smith si esibisce per conto suo e si emoziona
by D.Congiu | 21 Dec 2016 | Musica |
Facebook X Robert Allen Zimmerman è il Premio Nobel per la Letteratura 2016. La motivazione? Aver creato nuove espressioni poetiche all’interno della grande tradizione della canzone americana. Alcuni di voi potranno dire: ma non l’aveva vinto Bob Dylan? (e io che ho detto? Eheh). Ho solo chiamato il 75enne artista americano col suo vero nome […]
Robert Allen Zimmerman è il Premio Nobel per la Letteratura 2016. La motivazione? Aver creato nuove espressioni poetiche all’interno della grande tradizione della canzone americana. Alcuni di voi potranno dire: ma non l’aveva vinto Bob Dylan? (e io che ho detto? Eheh). Ho solo chiamato il 75enne artista americano col suo vero nome e cognome.
Ma… ma… ma… (ok la smetto di balbettare), Nobel per la Letteratura a un cantautore? Ha superato scrittori di gran fama che avrebbero meritato altrettanto. Ma come ha fatto? E, nondimeno, cosa ha fatto? Bhe, ricapitolando: il Nobel nel campo della letteratura mondiale viene assegnato a colui/colei/coloro che si siano maggiormente distinti per le proprie opere in una direzione ideale. Quindi? Semplicemente è stato premiato il talento e il genio che l’artista americano ha impresso nelle sue canzoni. Quindi i testi sono stati considerati “espressione poetica nella grande tradizione della canzone americana” (e del resto, per fare un esempio semplicissimo, cosa si può contestare a un capolavoro del 1962 come “Blowin’ in the wind”?).
La scelta dell’Accademia svedese si è dunque distinta per “originalità”, chiamiamola così. Ma come prevedibile, questa assegnazione ha creato molte polemiche. Ma queste polemiche sono fondate? O sono nate inutilmente perché era ora che un artista del suo calibro ottenesse un riconoscimento così alto? Dilemma “pentagrammatico”!!! Quel che viene spontaneo intanto dire è questo: ma se racconti, poesie, prose e tutto ciò che viene stilato per iscritto può suscitare emozioni per la bravura dell’autore, perché un testo musicale e famoso in tutto il mondo non può fare altrettanto?
Dylan ha mostrato di saper rimanere freddo alle critiche. Per vari giorni non ha dato assolutamente notizie di sé, né tantomeno lasciato dichiarazioni o ringraziamenti. Atteggiamento da divo o saggia decisione di lasciar calmare le acque? Chissà, di certo circa un mese dopo, ecco il colpo di scena; rilascia una dichiarazione ufficiale in cui ringrazia per il premio, ma si scusa di non poter presenziare alla premiazione causa impegni precedenti già presi. Apriti cielo! “Che snob”, si vocifera. Ma si sa, spesso è più facile parlare per il male che per il bene.
Perché dico così? Perché durante la serata, il momento della proclamazione è stato accompagnato da un enorme boato. E in più, i suoi ringraziamenti alla fine sono arrivati attraverso un biglietto, letto dall’ambasciatore Usa a Stoccolma, Azita Raji; in vece sua, è stata presente una collega amica di vecchia data: la grande Patti Smith. Sì proprio l’interprete (tra le altre) di “Because the night”, che si è esibita nel brano “A hard rain’s a-gonna fall”, brano del 1962 scritto da Bob Dylan considerato un capolavoro della musica folk e interpretato spesso come un appello contro il pericolo nucleare (interpretazioni sempre rinnegate poiché il testo a dire del cantautore parla “solo di una forte pioggia”). La cantante di Chicago però durante l’interpretazione si è dovuta fermare perché presa dall’emozione ha iniziato a sbagliare il testo. Ha chiesto scusa e dopo qualche secondo di comprensibile imbarazzo, ha ricominciato portando a termine l’esibizione con successiva standing ovation del pubblico.
Intervistata alla fine della cerimonia, Patti Smith ha ammesso di non aver dimenticato le parole della canzone, ma di essere stata sopraffatta da tutto un insieme di emozioni che l’hanno condizionata.
Bene, vuol dire allora che questi Artisti (la A maiuscola non è casuale) sono anche umani 😉
Tecnico di Redazione ed Editing, amo la lingua italiana nelle sue più impervie sfaccettature. Scrivere è una passione mai banale a cui ho voluto abbinare dei corsi di grafica per riuscire (tra le altre cose) a rendere sempre armonioso il connubio tra immagini e testi, accompagnando l'utente nella lettura piacevole, senza fronzoli né noie.