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Qui o si fa l’Europa o si muore!

by | 3 Apr 2020 | Economia | 0 comments

Facebook X Da appassionato di storia Borbonica, mi costa tantissimo prendere in prestito la frase pronunciata da Garibaldi, riferita all’unificazione italiana naturalmente ……… Ma intanto speriamo di non fare la fine di Franceschiello. Riferito a Ferdinando II ultimo Re, del rimpianto Regno Borbonico. Tra Europa, Italia e Franceschiello la correlazione dei termini in questo momento […]

Da appassionato di storia Borbonica, mi costa tantissimo prendere in prestito la frase pronunciata da Garibaldi, riferita all’unificazione italiana naturalmente ……… Ma intanto speriamo di non fare la fine di Franceschiello. Riferito a Ferdinando II ultimo Re, del rimpianto Regno Borbonico. Tra Europa, Italia e Franceschiello la correlazione dei termini in questo momento storico sembra più che calzante.

Prima di analizzare l’atteggiamento europeo, assunto in particolare da Germania e Paesi Bassi di qualche giorno fa, ritengo sia necessario fornire alcuni chiarimenti sul funzionamento del sistema economico Europa. Lo faccio con un esempio semplicissimo per poi passare al tecnicismo dei termini. Immaginiamo due fratelli entrambi sposati, lavoratori dipendenti dello stesso datore di lavoro, che ricevono pure lo stesso reddito, in pratica la stessa quantità di denaro. Il primo fratello ha un coniuge che adotta una politica di spesa oculata, si certo si indebita pure, ma utilizza il debito per creare ulteriore ricchezza. L’altro fratello ha un coniuge che adotta una politica di spesa molto espansiva, si indebita facilmente, anche per comprare cose inutili ed ha un tenore di vita superiore alle sue possibilità. Paga tassi di interessi superiori rispetto a quelli saldati dal fratello, pur avendo lo stesso istituto di credito, certo ha maggiori spese quindi è un soggetto più rischioso in termini finanziari. Tutto tranquillo in situazioni di quiete per cui tutto rientra. Il fratello più oculato riesce però a mettere da parte del risparmio ed a guadagnare grazie ad esso. E’ riuscito con il passar del tempo ad avere un extra reddito quindi ha di fatto un reddito più alto rispetto a quello del fratello. L’istituto di credito lo corteggia per concedergli un altro finanziamento, dopo aver appena estinto regolarmente il vecchio, offrendogli tassi di interessi vantaggiosissimi. L’altro fratello arranca sempre di più, il suo coniuge adotta sempre politiche sbagliate ed erode la sua capacità di reddito reale e potenziale, erode di fatto l’ulteriore guadagno e quindi annulla la crescita. Ora entrambi devono iscrivere i figli all’università, occorre affrontare nuove spese, naturalmente il primo fratello non ha difficoltà e riesce a sostenere la spese con un piccolo nuovo finanziamento, tra l’altro già accordato dalla banca ed in attesa di erogazione, possiede un reddito che sommato all’extra reddito può tranquillamente affrontare la nuova spesa. Il problema è dell’altro che possiede già debiti elevati, quindi una situazione finanziaria molto tesa e la banca non gli vuole concedere altro credito, salvo l’ipotesi di taglio delle spese, salvo l’ipotesi di una riduzione del suo tenore di vita. Su proposta della banca per l’emissione dell’extra prestito, risulta necessaria la garanzia dell’altro fratello, che difficilmente potrà accettare in quanto quest’ultimo poi si ritroverebbe a pagare tassi di interessi più alti per il suo di finanziamento. La garanzia per la banca equivale ad un vero e proprio finanziamento. Allora l’infranto fratello per mandare i figli all’università è costretto a chiedere il finanziamento mediante la cessione del quinto dello stipendio, ma si accorge che per ottenerlo ha dovuto concedere alla banca come garanzia una parte del suo patrimonio immobiliare, affidandone anche la sua gestione, in pratica ha perso di fatto quella parte del suo patrimonio immobiliare. Ma allora chi è il fratello buono e chi è quello cattivo in questa storiella, beh a voi la scelta, ma adesso trasferiamola in termini appropriati così tutto diventa chiarissimo.  Ecco come funziona il sistema economico Europa.

 

Signori ecco servita la legenda:

Il datore di lavoro è la BCE la banca che distribuisce i soldi;

I fratelli sono i paesi europei;

I coniugi dei fratelli sono i rispettivi politici;

Il reddito dei germani rappresenta il PIL;

I tassi di interessi applicati rappresentano il TUS il tasso ufficiale di sconto, il costo del denaro preso a prestito in pratica lo stabilisce sempre la BCE. Le banche comprano danaro ad un prezzo che si chiama Tus appunto;

La differenza tra il tasso di interessi dei finanziamenti applicato ai due fratelli si chiama spread;

L’indebitamento extra rappresenta l’euro bond;

Taglio delle spese politiche di austerità;

La cessione del quinto rappresenta il Mes Meccanismo europeo di stabilità.

Ecco è quello che succede in Europa, quelli del nord, Germania e Paesi Bassi rappresentano il fratello oculato quello che in pratica ha adottato si una politica espansiva ma intelligente, che non sono disposti a pagare tassi di interessi più alti è ovvio. L’altro fratello rappresentato da Italia, Spagna e Gracia cioè i paesi del sud Europa che hanno adottato da sempre politiche espansive sbagliate. Colpa non solo della cattiva politica ma anche della dilagante corruzione, che ha sperperato il danaro pubblico in maniera distorta e devastante distraendo le risorse europee dagli obiettivi a cui erano destinati, sottraendo al paese quella ricchezza in grado di generare l’extra reddito appunto. In pratica la cattiva gestio della politica, quella di sempre che ha un solo colore quello marrone, ha semplicemente aumentato il debito e non la ricchezza del nostro paese. Adesso abbiamo bisogno di soldi, ma attenzione non sono e non saranno giammai gratis, quale sarà lo strumento europeo che si utilizzerà? Sarà possibile un prestito incondizionato? Sarà possibile avere dei soldi senza incrementare il nostro debito pubblico? E se si quali saranno le nostre aspettative di crescita future? Quali saranno le politiche economiche per uscire anche dal dopo covid-19?. Aspettiamo gli inutili 14 giorni sperando di non fare la fine del regno borbonico depauperato dai paesi del nord, speriamo quindi di non fare la fine di Franceschiello. Pensando, e sognando ad occhi aperti, se non ci fosse stata la corruzione, le spese inutili, gli imbecilli alla guida del paese, che realtà meravigliosa sarebbe stata l’ITALIA quella vera.

 

<a href="https://sopralerighe.it/author/marco-del-giudice/" target="_self">Marco Del Giudice</a>

Marco Del Giudice

Il mio motto: Mai prua al vento. Appassionato di Diritto Tributario ed economia Dottore commercialista e Revisore dei Conti Enti Pubblici e Privati, CTU e Curatore Fallimentare presso il Tribunale di Nola Laureato in Economia e Commercio presso la facoltà Federico II di Napoli tesi di laurea in Diritto Tributario. Svolge la libera professione dal 1995, titolare di Studio Tributario in Castello di Cisterna (Na)

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