Facebook X Chi sono i personaggi del 2016? USA e Italia a confronto. Donald Trump nasce a New York nel 1946 da una famiglia di origine tedesca. Il padre era un ricco costruttore di New York che, vedendo che il figlio non riusciva a frequentare la scuola con profitto, decise di mandarlo all’accademia militare. Nel […]
Chi sono i personaggi del 2016? USA e Italia a confronto.
Donald Trump
nasce a New York nel 1946 da una famiglia di origine tedesca. Il padre era un ricco costruttore di New York che, vedendo che il figlio non riusciva a frequentare la scuola con profitto, decise di mandarlo all’accademia militare. Nel 1968 si laurea in Economia e Finanza e ben presto comincia ad occuparsi dell’azienda paterna, dimostrando grandi capacità imprenditoriali che attirano addirittura l’attenzione dei media. Nel 1988 comincia la sua scalata verso la ricchezza (la vera ricchezza: prima del 2016 Trump era uno dei 100 uomini più ricchi del mondo): diventa proprietario dell’Hotel Plaza di New York e investe in edifici di ogni tipo (principalmente hotel e casinò, poi anche televisione e wrestling), sia negli Stati Uniti che negli Emirati Arabi. Diventa un personaggio mediatico a suon di apparizioni televisive, interviste, cameo in decine di film e serie tv, tanto per il suo lavoro e i suoi problemi finanziari e fiscali, quanto per la sua vita sentimentale (nel 2005 sposa Melania Knauss in terze nozze, da cui l’anno dopo ha il terzo figlio). Nel 2015 si candida alle elezioni presidenziali per il partito repubblicano. Dal 9 novembre 2016 è Presidente degli Stati Uniti.
Emma Bonino
nasce a Bra, in provincia di Cuneo, nel 1948. Si laurea in Lingue e letterature moderne nel 1972 con una tesi sull’autobiografia di Malcom X e nel 1975 entra in politica come attivista per il diritto all’aborto. Da quel momento comincia il suo percorso con il Partito Radicale, prima al Parlamento italiano, a soli 28 anni, poi al Parlamento europeo, l’anno successivo. L’impegno in politica non frena, ma anzi alimenta, la sua lotta civile, contro la fame e per il diritto alla vita, contro i genocidi e le guerre, per i diritti delle donne, contro le mine anti-uomo, per il divorzio e i diritti civili. Attraverso appelli, marce, campagne, accuse dirette ai responsabili, Emma Bonino mostra un coraggio che le permette di recarsi di persona nei luoghi di guerra in tutto il mondo, si fa arrestare ben tre volte, prima in Italia, poi in Polonia e negli Usa, pur di portare avanti le sue battaglie. Ministro con i governi Prodi e Letta e vicepresidente del Senato dal 2008 al 2013, Emma Bonino è una delle “150 donne che muovono il mondo” secondo Newsweek.
Un imprenditore estraneo alla politica, col fiuto per il denaro e il potere. Una donna che il potere lo ha raggiunto per mettersi al servizio degli altri, per combattere a favore di chi non ha protezione. Cosa possono avere in comune due personaggi simili, se non il semplice fatto che due riviste, rispettivamente il Time e l’Espresso, li abbiano individuati come i personaggi più significativi dell’anno?
Da sempre mi dico appassionata di politica. Quando ero bambina in famiglia, a tavola, sentivo parlare di leggi, alleanze e coalizioni, ma soprattutto di politiche sociali: pensioni, lavoro, giovani, discriminazioni. Mi sono sempre sentita fortunata per questo motivo, soprattutto quando mi sono resa conto del fatto che, sui quotidiani, questi fossero argomenti marginali. Oggi come allora, in tv e sulla stampa, si parla di coalizioni e alleanze: pagine e pagine dedicate a D’Alema e Renzi, Raggi e Lombardi, Speranza e Giachetti. E poi ci stupiamo del fatto che la politica si sia allontanata dalle persone, quando i problemi del Belpaese occupano trafiletti o, ancor peggio, sono le risposte dei giornalisti alla posta mandata da qualche lettore affezionato.
In un contesto simile le scelte del Time e dell’Espresso sui personaggi dell’anno sono opposte, ma parlano la stessa lingua: da un lato Donald Trump, il trionfo del populismo, del razzismo e delle discriminazioni, dell’incompetenza al potere; dall’altro Emma Bonino, ultimo baluardo della politica seria, quella della lotta civile fatta di manifestazioni, scioperi e soprattutto impegno.
Donald Trump è lo specchio di quello che siamo diventati, Emma Bonino è quello che non vogliamo lasciare andare. Il nuovo e quello che ci auguriamo non scompaia, ma che sicuramente è in via d’estinzione.
Il 2016 è stato l’anno delle sorprese, l’anno del populismo e della crisi della politica. Giornalisti e politici che provano a decifrare la volontà delle persone; Brexit, Donald Trump, terrorismo da una lato e nazionalismi e discriminazioni dall’altro. Ma noi non siamo solo questo. Noi, come diceva quel papà al bimbo che, dopo la strage del Bataclan, aveva paura dei cattivi: noi abbiamo i fiori. Noi non erigiamo solamente muri; siamo l’Italia che accoglie, che studia e che lotta. Gli Usa hanno Trump. Noi abbiamo Emma Bonino.
Marialuisa (da sempre Malù) nasce a Caserta, giusto in tempo per vedere alla televisione la caduta del muro di Berlino. Decide di coronare le sue passioni (letteratura, scrittura e politica), con rispettive lauree e master. Nessun diploma tra quelli presi, però, attesta che le piaccia uscire, fare festa e correggere gli altri sulla grammatica italiana.