A Empoli con il Napoli dei Campioni
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Oramai il conto alla rovescia è cominciato, non manca molto alla presentazione delle monoposto ed i primi test pre season, che saranno un buon indicatore riguardo le performance e/o, quantomeno, l’affidabilità motoristica delle varie scuderie, ma cosa dobbiamo aspettarci da questo mondiale di Formula 1 2019?
Australia, Melbourne, Albert Park , 17/03/2019 ore 9:10 Italiane, “save the date” perchè sarà quello il momento del primo, vero, verdetto del mondiale di F1 2019, una stagione che si preannuncia spettacolare e piena di domande a cui i vari protagonisti del “circus” su quattro dovranno rispondere, andiamo ad esaminare i quesiti cardine.
Il 2019 è cominciato con il botto a Maranello, nei primi giorni di Gennaio infatti la scuderia Ferrari ha ufficializzato un qualcosa di cui si parlava da diverso tempo, fuori Maurizio Arrivabene e, nella stanza dei bottoni, pieni poteri a Mattia Binotto, voci di corridoio parlavano di un rapporto “logoro” già da un pezzo tra i due (apice Suzuka), impossibile continuare con entrambi.
Insieme ad Arrivabene, ma questo era già noto da Monza, via anche “Iceman“, Kimi Raikkonen infatti tornerà alle origini, alla Sauber con cui ha esordito nel lontano 2001, con compagno di squadra Antonio Giovinazzi, a cui auguriamo il meglio possibile da questa stagione, finalmente un Italiano nuovamente in F1!
La rivoluzione Rossa vede un altro punto di rottura con il passato, dato il sostituto di Iceman, ovvero Charles Leclerc.
Il giovane Monegasco è carico, ed è pronto a confermare le performance mostrate nel 2018 con la Sauber, l’ulteriore rottura con il passato è proprio rappresentata dal suo volto, giovane e ambizioso.
Una Ferrari ancorata al ruolo di prima e seconda guida, ben definito dai tempi del Kaiser Shumy e Rubinho, che decide di mettere al fianco di Sebastian Vettel un prodotto della Ferrari Academy, un giovane cresciuto dominando in GP2 (Campione del mondo 2017) e stupendo il mondo nel 2018, portando la Sauber a piazzamenti incredibili, demolendo il compagno di squadra Ericsson, mostrando subito velocità, consistenza e mentalità fuori dal comune.
Leclerc in Ferrari, non farà sicuramente la seconda guida, le sue dichiarazioni ne sono la conferma, se la vettura lo consentirà, a mio parere, lotterà per il titolo già quest’anno.
E Vettel? Il Tedesco viene da una stagione difficile, diversi suoi errori hanno pesato sull’esito mondiale, sarà in grado di rifarsi nel 2019? Difficile da dire, personalmente ritengo che la velocità di Leclerc potrà metterlo parecchio in difficoltà, non ci sono dubbi che questa sarà la stagione decisiva per lui, replicare la stagione 2014 in Red Bull con Ricciardo (che gli arrivò davanti a fine anno) potrebbe sancire la fine del rapporto con la Ferrari.
Sarà anche una questione mentale quindi, gestire la pressione di un compagno di squadra che sarà sicuramente competitivo ed al tempo stesso lottare contro Hamilton, già dopo un paio di gare potremo farci un’idea dei “rapporti di forza” tra i due alfieri del Cavallino Rampante.
La Mercedes è la dominatrice dell’era Hybrid, nessuno è riuscito a togliere il mondiale costruttore o quello piloti alla scuderia Anglo/Tedesca dall’inizio dell’era dei motori turbo ibridi.
Squadra che vince non si cambia quindi, sempre Toto Wolff team principal, in cabina di regia, e monoposte affidate all’AngloCaraibico pentacampione e Bottas.
Il Finlandese, per quanto attaccato dalla critica, è stato una pedina fondamentale per il successo di Hamilton nel 2018, utilizzato da Mercedes più volte per aiutare Lewis e spesso, anche, per fare da tappo o distruggere le strategie Ferrari in gara.
Nel 2018, si è vista una Mercedes attaccabile, mai come lo scorso anno la Ferrari si è avvicinata, e nella prima metà dell’anno è andata anche oltre, alle loro performance. La strategia di sacrificare più volte Bottas è un indicatore importante di quanto predetto.
In questo 2019 bisognerà capire i rapporti interni e se Bottas, con contratto in scadenza e l’ombra di Ocon per il 2020 sul groppone, sarà ancora disposto a mettersi al servizio di Lewis.
Riguardo le performance, senza nessun cambio regolamentare “importante”, la Mercedes si candida, logicamente, ad essere nuovamente la squadra da battere.
La 3° forza in campo, quantomeno ad i nastri di partenza, è sicuramente la Red Bull di Dietrich Mateschitz, che dal 2019 sarà motorizzata Honda.
Il colosso Nipponico, dopo un’annata sperimentale su Toro Rosso, è davvero pronta a spingere i torelli verso il titolo o sarà un’annata transitoria?
Le performance mostrate nel 2018 su Toro Rosso non sono state entusiasmanti, passare da Renault a Honda è dunque comunque una scommessa per gli Austriaci, scommessa non accettata da Ricciardo, passato alla Renault.
Al posto di Ricciardo ci sarà Pierre Gasly, promosso dalla Toro Rosso e pronto a dimostrare il suo valore, avendo come “livella” di performance proprio Max Verstappen.
Mad Max. appunto, maturato tantissimo, a mio modo di vedere, nel 2019 sarà davvero pronto a lottare per il titolo? La mia risposta è SI, a condizione che Honda fornisca quei cavalli richiesti da Christian Horner e che il genio di Newey produca qualcosa di importante a livello telaistico.
Con il suo talento cristallino, Verstappen, ha già dimostrato che con una vettura a livello di Mercedes e Ferrari può giocarsela e laddove non può farlo non ha quasi mai fallito sul bagnato, situazioni in cui il “manico” ha più chance di uscire fuori.
In una Formula 1 in cui i gap prestazionali negli ultimi anni sono stati enormi, dispiace dire che anche quest’anno si prevedono distacchi pesanti tra le top 3 scuderie e tutte le altre, salvo miracoli.
A centrogruppo, quindi, si giocheranno la quarta piazza diverse scuderie, le più accreditate sono proprio Renault, Force India, Hass e Sauber.
La scuderia Svizzera genera molta curiosità, avendo cambiato completamente la coppia di piloti, Raikkonen-Giovanizzi e soprattutto data l’ottima annata al debutto.
La Hass ha confermato la sua coppia di pilota e la collaborazione, importante, con Ferrari circa il propulsore e l’aerodinamica, Force India e Renault dovrebbero confermarsi il lotta, con la prima delle due acquisita da Stroll senior che ha “piazzato” il figlio al posto di Ocon al volante, confermato invece Perez.
Per tutte le scuderie del centrogruppo ci sarà, come al solito, la chance di qualche podio, laddove ci troveremo in presenza di gare “matte”, alias pioggia o comunque problemi di vario genere per le top 3 scuderie, come già accaduto nel 2018.
Nota a margine per la Williams, da amante della Formula 1 genera molto rammarico vedere un marchio storico arrancare in fondo alla griglia come nel 2018, si spera che il 2019 regali qualche gioia in più a Claire Williams e compagnia.
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