Facebook X Quando un’amica pubblica un nuovo libro, l’emozione è doppia: da un lato la gioia di vederla ancora una volta trasformare parole in magia, dall’altro il privilegio di scoprire storie che, in un certo senso, ti appartengono. E con Pucundria, Maria Rosaria Selo ha superato se stessa. Chi la conosce sa quanto sia brava […]
Quando un’amica pubblica un nuovo libro, l’emozione è doppia: da un lato la gioia di vederla ancora una volta trasformare parole in magia, dall’altro il privilegio di scoprire storie che, in un certo senso, ti appartengono. E con Pucundria, Maria Rosaria Selo ha superato se stessa.
Chi la conosce sa quanto sia brava a scavare nell’anima delle persone e delle cose. Già con L’albero di mandarini ci aveva portato in un viaggio tra passato e presente, raccontando il coraggio e le fragilità di donne straordinarie. Poi è arrivato Vincenzina ora lo sa, un romanzo intenso che ci ha catapultati nella Napoli degli anni ’70 tra fabbriche, lotte operaie e il coraggio di una donna di prendere in mano il proprio destino.
Questa volta, con Pucundria, Maria Rosaria ha fatto un passo oltre: non è solo un romanzo, è un’esperienza sensoriale. La storia si svolge nel carcere femminile di Pozzuoli, un luogo che diventa un microcosmo di destini intrecciati. Due donne, una guardia penitenziaria e una detenuta, si ritrovano unite da un filo invisibile fatto di dolore, resistenza e speranza. E poi c’è quel profumo misterioso, un’essenza unica capace di riportare alla luce ricordi e verità nascoste. Un profumo che ha il nome di una delle parole più belle (e intraducibili) del dialetto napoletano: pucundria, quella nostalgia che ti avvolge come un abbraccio dolce-amaro.
Ma la cosa che mi ha colpita di più? Uno dei personaggi porta il mio cognome, D’Abbraccio. Un regalo inaspettato e bellissimo da parte di Maria Rosaria, che ha voluto omaggiarmi in questo modo. Immaginate la mia sorpresa nel trovarmi, in qualche modo, tra le pagine del suo libro!
Se amate le storie intense, quelle che vi restano addosso come un profumo indimenticabile, Pucundria è il libro giusto per voi. Maria Rosaria Selo ha un talento raro: quello di farci emozionare sempre, con ogni sua parola.
A volte basta un piccolo spunto – come quello offerto dal romanzo "I demoni di Pausilypon" – per accendere la curiosità e riscoprire luoghi che sembrano appartenere a un’altra epoca. Il libro è...
Ci sono scrittori che raccontano storie. E poi c’è Pino Imperatore, che con la sua penna brillante e il suo spirito partenopeo ha saputo creare un vero e proprio universo narrativo dove l’ironia si...
Vincenza Alfano è una scrittrice e giornalista napoletana che da anni racconta storie intense e profondamente umane. Oltre a essere autrice di romanzi e racconti, è anche docente di scrittura...
Hai mai comprato un libro con l’intenzione di leggerlo, ma poi lo hai lasciato sullo scaffale, magari accumulandone molti altri nello stesso modo? Se sì, allora hai sperimentato il fenomeno...
Il Carnevale in Campania è molto più di una semplice festa: è un intreccio di tradizioni antiche, teatro popolare e riti simbolici che celebrano il ciclo della vita e della morte con toni ora...
Parlare di disabilità con ironia? Si può. Anzi, si deve, secondo Lello Marangio, umorista e scrittore, che ha deciso di affrontare il tema senza cadere nel solito tono drammatico. Scrivere senza...
Con una scrittura incisiva e poetica, Viva ha conquistato il suo pubblico grazie ai romanzi “Questioni di sangue”, “L’artiglio del tempo” e l’ultimo, intenso lavoro, “Malammore”.
La mostra all’Ara Pacis sfrutta il nome del più famoso tra gli schiavi dell’antica Roma per parlare della schiavitù nel mondo antico e per denunciare paralleli tra l’antichità e oggi. Il Museo...