
Distopie reali: quando la narrativa anticipa il futuro
C’erano una volta dei libri che leggevamo come fantasie oscure, visioni esagerate di futuri impossibili. Oggi, invece, quelle pagine sembrano cronaca. Spaventosa, lucida, quasi profetica.
Notizia fresca fresca dal mondo del fumetto: Tiziano Sclavi, dopo anni di pausa, firmerà l’albo n°362 di Dylan Dog in edicola a fine ottobre.
Questa mattina Roberto Recchioni, curatore editoriale di Dylan Dog, ospite alla trasmissione di Radio 2 ” I Sociopatici”, ha annunciato che Tiziano Sclavi, il creatore della serie, tornerà a scrivere una storia compleata (94 pagine circa). La notizia ha destato tanto clamore dato che Sclavi non firmava un albo dal numero 250 “Ascensore per l’inferno”, quindi da ben nove anni.
L’albo uscirà a fine ottobre dopo l’uscita del numero speciale per il trentennale.
Tiziano Sclavi si era allontanato dal suo personaggio più famoso a causa di un blocco creativo, che i più hanno imputato ad una profonda depressione. Infatti, la presenza di Sclavi nelle pagine di Dylan Dog diventò sempre più rara fino a sparire del tutto. Noi speriamo che il suo ritorno sia un segnale di rinascita per Dylan Dog visto i risultati degli ultimi anni.
Non è un mistero che Dylan Dog così come il mondo del fumetto in generale stia vivendo un periodo di profonda crisi.
In particolare il detective dell’incubo ha avuto un grosso calo delle vendite, i vecchi appassionati imputano tale declino alla scelta degli autori e quindi alle storie pubblicate. Il personaggio di Dylan si è ammorbidito troppo, le storie sono un pò scontate e anche il personaggio di Groucho (quando appare, ormai sempre meno) non ha più lo stesso mordente di una volta e anche l’aspetto splatter è venuto meno.
Quindi oltre che un bell’amarcord questa potrebbe essere un tentativo di Tiziano Sclavi e della Bonelli per cercare di riprendere le vendite. Ci riusciranno? E dopo questo numero cosa succederà?
C’erano una volta dei libri che leggevamo come fantasie oscure, visioni esagerate di futuri impossibili. Oggi, invece, quelle pagine sembrano cronaca. Spaventosa, lucida, quasi profetica.
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