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Il 30 e 31 marzo Firenze ospita l’evento culturale più importante per la politica mondiale: il G7 della Cultura. Per l’occasione in piazza della Signoria sarà allestita la ricostruzione dell’Arco di Palmira, distrutto dall’ISIS, e Palazzo Vecchio vedrà nuovamente nelle sale di Leone X, dopo 400 anni, la Chimera di Arezzo.
Il G7 della cultura è un evento politico internazionale: a Firenze nei giorni 30 e 31 marzo 2017 si incontreranno i responsabili delle politiche culturali dei 7 Grandi per discutere di temi di ampio respiro. La cornice di Firenze non può che essere di buon auspicio: la culla del Rinascimento e dell’arte moderna è la cornice ideale per un evento del genere. La città, per l’occasione, ha organizzato alcuni eventi di grande portata, che faranno da sfondo e da contorno al G7: la ricostruzione dell’arco di Palmira e il ritorno della Chimera di Arezzo a Palazzo Vecchio.
In piazza della Signoria sarà ricostruito l’arco di Palmira, distrutto dai miliziani dell’ISIS durante gli scontri degli ultimi mesi. Un monito contro il terrorismo nel bel mezzo della piazza più rappresentativa della città e davanti al palazzo più importante, Palazzo Vecchio. L’arco di Palmira è solo l’ultimo dei tanti monumenti e opere siriane ricostruite dopo le distruzioni dell’ISIS: fino a poco tempo fa una mostra al Colosseo era dedicata proprio alle distruzioni e alle ricostruzioni con le più sofisticate tecnologie. L’Arco è stato ricostruito grazie al progetto “The million Image database”, promosso da The Institute for Digital Archaeology in collaborazione con UNESCO, Oxford University, Museum of the Future di Dubai e Governo degli Emirati Arabi Uniti. A Firenze è fondamentale l’aspetto simbolico della ricostruzione: una denuncia contro chi vuole distruggere il passato altrui, macchiandosi di crimini contro l’umanità. A questo tema sarà dedicata, il 27 marzo, la Conferenza, in Sala d’Arme, dal titolo “Il recupero dell’arte: proteggere la cultura”.
Una preziosa statua tornerà “a casa” dal 28 marzo al 27 aprile: è la Chimera di Arezzo. Capolavoro del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, è una statua etrusca in bronzo che fu rinvenuta nel 1553, fu portata a Firenze per volere di Cosimo I de’ Medici il quale la volle a Palazzo Vecchio. Qui ritornerà dal 28 marzo: sarà ricollocata nella Sala di Leone X, dove era collocata nel XVI secolo. Qui saranno collocate anche altre due opere importanti: il busto in bronzo raffigurante Cosimo I, realizzato da Baccio Bandinelli, e una lettera inviata a Baccio Bandinelli nella quale è tratteggiata proprio la Chimera, in uno dei primi disegni che la rappresentano, priva della coda (la quale, è un’aggiunta della fine del Settecento). Della collocazione della Chimera nella Sala di Leone X abbiamo una descrizione d’eccezione: quella del Vasari il quale le attribuì proprio il valore simbolico delle forze nemiche e disastrose, dei nemici, che Cosimo I aveva dovuto fronteggiare per conseguire e riuscire a mantenere il potere.
Nell’ambito delle manifestazioni a margine del G7, Mus.E Firenze, insieme al Comune di Firenze, ha organizzato una serie di eventi e manifestazioni per mettere la cultura e l’arte al centro della vita cittadina. Innanzitutto, il Maestro Riccardo Muti dirigerà l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino; a Palazzo Medici Riccardi proseguirà la mostra “La bellezza salvata” dedicata ai restauri di opere d’arte, architettoniche ed archeologiche a seguito dell’alluvione del 4 novembre 1966; anche Palazzo Strozzi contribuirà con alcuni eventi mirati a celebrare il mese della cultura a Firenze.
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