Cronaca nera e Tv, il pericoloso connubio
by C. Del Prete | 13 Jan 2017 | TV
Facebook X Quante volte hai sentito la parola “femminicidio”nel contesto e nei modi giusti? Molte persone si pongono questa domanda da quando è andata in onda una puntata di Pomeriggio 5 in cui la conduttrice, Barbara D’Urso, ha intervistato Ylenia, la giovane messinese vittima di violenza da parte del fidanzato. Il 2017 per le donne è […]
Quante volte hai sentito la parola “femminicidio”nel contesto e nei modi giusti?
Molte persone si pongono questa domanda da quando è andata in onda una puntata di Pomeriggio 5 in cui la conduttrice, Barbara D’Urso, ha intervistato Ylenia, la giovane messinese vittima di violenza da parte del fidanzato.
Il 2017 per le donne è iniziato veramente male con nuovi casi di aggressioni con acido o benzina. Anche sul web, specchio degli umori e dei modi del paese, la violenza non manca.
Su facebook proliferano gruppi e commenti di odio nei confronti delle donne e in particolare delle vittime, con frasi del tipo “se l’è cercata“.
A peggiorare la situazione ci pensa la televisione italiana con trasmissioni pomeridiane di intrattenimento che “hanno deciso” di sostituirsi ai Tg e, ovviamente, lo fanno nel modo sbagliato.
La prima a protestare apertamente contro questo tipo di trasmissioni è stata Selvaggia Lucarelli che, con un lungo post sul suo profilo facebook, ha manifestato il suo disgusto definendo la puntata di Pomeriggio 5 “la morte di ogni lotta contro il femminicidio oltre che un teatrino avvilente”.
La risposta della D’Urso non si è fatta attendere e nella diretta del giorno dopo ha precisato che è sempre stata dalla parte delle donne e che è schierata contro ogni tipo di violenza.
Il polverone non vuole proprio fermarsi è intervenuto anche Saverio Tommasi, giornalista di Fanpage, che ha scritto un messaggio aperto alla conduttrice per esprimere il suo dissenso contro certe espressioni e di certo contro la sua trasmissione.
“Basta cronaca nera in tv a tutte le ore del giorno con schizzi di sangue e collegamenti dalle case dell’orrore. Di questi casi si occupino i tg e la magistratura e non i rotocalchi”.
Questo è l’appello di Fiorello che vuole invitare tutti ad una riflessione: certi contenuti non solo spaventano i telespettatori di quella fascia oraria, bambini e anziani, ma possono creare pericolose emulazioni. Lo showman continua dicendo che il pomeriggio dovrebbe essere un momento di svago dato da argomenti leggeri o addirittura parlare di libri e storia (ma la vedo dura).
La cosa su cui bisogna riflettere, e dovremmo farlo tutti, è sul perché siamo così attratti dalla violenza, dal macabro e dall’orrore.
Gli ascolti di queste trasmissioni parlano chiaro: alla gente piace, i direttori di rete e gli autori sono contenti e si vendono gli spazi pubblicitari. Tanto Ylenia, o chi per lei, passerà “di moda” e un giorno parleremo di un altro caso di cronaca nera e tutti ci sguazzeremo gustandoci i dettagli.
Lo sanno anche le pietre, la televisione è lo specchio del mercato ad una domanda corrisponde un’offerta e non nascondiamoci dietro il fatto che non c’è scelta e che i contenuti sono solo questi perché esiste un comodissimo strumento chiamato telecomando che, ti dirò, riesce a spegnere anche la televisione.
Rimbalzata dagli scavi archeologici al web 2.0, scopre sin da piccola che comunicare è la sua vocazione e scrivere il suo mezzo.
Social Media addicted, divoratrice di serie tv e blogger.