Facebook X Il sale himalayano ha effetti benefici sul nostro organismo, pare aiuti la circolazione, la respirazione, la salute dei reni, l’equilibrio del PH; pare rallenti i processi di invecchiamento della pelle e secondo alcuni aiuta anche il desiderio sessuale. Oltre al cloruro di sodio infatti sembra che contenga più di ottanta oligoelementi e sali […]
Il sale himalayano ha effetti benefici sul nostro organismo, pare aiuti la circolazione, la respirazione, la salute dei reni, l’equilibrio del PH; pare rallenti i processi di invecchiamento della pelle e secondo alcuni aiuta anche il desiderio sessuale.
Oltre al cloruro di sodio infatti sembra che contenga più di ottanta oligoelementi e sali minerali utili al nostro corpo. Tra le altre cose il sale dell’Himalaya può essere utilizzato per fare impacchi e infusi a seconda dell’effetto che si desidera: pelle liscia? Scrub di sale, limone e lavanda. Mal di gola? Soluzione salina spray. Ansia? Bagno caldo con un paio di cucchiai di sale himalayano.
Nel mondo viene chiamato anche “oro bianco”, probabilmente non solo per le sue proprietà rigeneranti ma anche per il prezzo. Pensate che il suo percorso prima di arrivare sulle nostre tavole è davvero lunghissimo. Una volta estratto nelle miniere di Khewra, in Pakistan, viene portato sulle spalle da donne o uomini che lo trasportano in grossi sacchi per chilometri e chilometri. In seguito viene selezionato, lavato e macinato con la pietra, cioè viene lasciato grezzo e senza essere sottoposto a trattamenti di sbiancamento. Non essendo raffinato conserva il suo colore caratterizzante, che va dal rosa tenue fino all’arancione, dovuto anche alla presenza di sali minerali, in particolare il ferro.
Il prezzo medio del sale himalayano è di 5 euro al chilo.
Ma vale davvero tutto quello che costa? Molti sono scettici tanto per le proprietà miracolose quanto per il prezzo.
Quel rosa tenue poi a quanto pare piace tantissimo ai designer, che negli ultimi anni hanno deciso di utilizzarlo come oggetto d’arredo. Lampade dall’effetto cristallino, portacandele di sale, piastre, quadri, sculture. Anche io lo uso come arredo: un giorno ho comprato una bustina di sale dell’Himalaya e l’ho pagata talmente tanto che non ho il coraggio di usarlo per cucinare. È rimasto lì, sopra la cappa dei fornelli e a volte mi piace contemplarlo.
Marialuisa (da sempre Malù) nasce a Caserta, giusto in tempo per vedere alla televisione la caduta del muro di Berlino. Decide di coronare le sue passioni (letteratura, scrittura e politica), con rispettive lauree e master. Nessun diploma tra quelli presi, però, attesta che le piaccia uscire, fare festa e correggere gli altri sulla grammatica italiana.